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All'alba del XX secolo un vento impetuoso scuoteva l'immenso cuore pulsante della grande Russia: non era tanto, o soltanto, il vento delle rivoluzioni imminenti, ma quello molto più profondo, forte e duraturo della poesia. Aleksandr Blok e Andrei Belyj del 1880, Velimir Chlebnikov del 1885, Nikolaj Gumilev e Anna Achmatova del 1886, Boris Pasternak del 1890, Osip Mandel'stam e Marina Cvetaeva del 1892, Vladimir Majakowskij del 1893, Sergej Esenin del 1895: un intera generazione di grandi poeti si preparava a dare l'assalto al cielo, a respirare gli anni della guerra e delle rivoluzioni, e a uscirne, in maniera diretta o indiretta, decimata, durante il lungo inverno russo, in una sorta di genocidio culturale, pari solo al genocidio dell'intera classe dei kulaki. Pino Landonio ha voluto "incontrare" quei poeti, con interviste immaginarie, in cui far rivivere qualche scintilla del loro fuoco, anche attraverso una scelta, del tutto personale, delle loro poesie. Un omaggio postumo, come un attestato di riconoscenza: perché quel loro assalto al cielo è stato tutt'altro che vano.